DESTINOTERAPIA
In ultima analisi, noi contiamo qualcosa solo in virtù dell’ essenza, e se non la realizziamo la vita e’ sprecata.
C.G. Jung
Siamo ad una svolta epocale nel campo del miglioramento personale e del trattamento dei disagi che possono abbattersi su ogni essere umano.
La Destinoterapia cambia il punto di partenza e quello di arrivo.
Si parte dall’idea che ognuno di noi abbia un Destino Ideale da realizzare , che potremmo anche definire Finalità Esistenziale. Ognuno, cioè, nasce con un progetto da compiere ben preciso e unico. Si arriva, dopo aver messo ogni fattore al suo posto, a manifestare questo Destino, questa Finalità, a compiere il progetto per cui si è venuti al mondo.
Fino ad oggi, chi voleva curare una persona vittima di disagio, infelicità o insoddisfazione, si focalizzava sul modo in cui funzionava la sua mente, oppure il suo corpo, la sua biologia, i suoi ormoni. Nella migliore delle ipotesi si procedeva con un lavoro integrato, che includeva sia la parte psicologica che quella organica e fisica.
I motivi, le cause, i blocchi che limitavano un essere umano nel presente, venivano ricercati:
- nel passato,
- nell’infanzia,
- nelle sue dinamiche,
- nelle mancanze affettive,
- nei conflitti,
- nei soprusi,
- nelle eccessive richieste da parte un genitore, un parente o una persona cara.
Alcuni terapeuti, come già detto, ritenevano responsabili anche squilibri biochimici, tensioni fisiche, muscolari, respiratorie o predisposizioni genetiche.
In sostanza c’era chi lavorava sul passato emotivo o sulle dinamiche relazionali, e chi, oltre che sul questo passato, lavorava per aggiustare qualcosa anche sul piano fisiologico.

La DestinoTerapia sposta la questione in un diverso livello.
Un livello che diventa come la cornice, dentro la quale mente e corpo agiscono e svolgono le proprie funzioni e le proprie disfunzioni.
Tutto si sposta a livello di quel Destino Ideale, di quel Disegno Originario che ogni persona, per essere felice ed appagata, deve realizzare nella vita.
Da questo punto di vista, le ansie, le depressioni, le nevrosi più o meno gravi dell’esistenza quotidiana, tutte le forme di stress psicosomatico di un individuo, assumono ben altro significato. Non sono soltanto problemi e deficit. Smettono di essere semplicemente delle fastidiose limitazioni del benessere soggettivo. Diventano, prima semplici segnali, messaggi, e infine allarmi fastidiosi e incessanti relativi ad una deviazione dal percorso originario, ad uno smarrimento del sentiero che porta alla completa autorealizzazione.
COSA NON È LA DESTINOTERAPIA?
Non si tratta di Raggiungimento di obiettivi
Se non ti riconnetti col tuo Destino Ideale, con la tua Finalità Esistenziale, senti solo bisogni parziali e circoscritti. Se ti manca la percezione del vero motivo per cui sei su questa terra e di quale talento devi manifestare, avrai dei bisogni che non sono i tuoi veri bisogni, e ti sembrerà necessario ottenere qualcosa che in realtà potrebbe non esserlo affatto.
Purtroppo molto spesso l’essere umano risponde ad obiettivi frazionati, che sono interni alla sua vita attuale, motivati dal suo contesto, e giustificati dalla linea, dalla traiettoria in cui si è ritrovato ad essere inserito.
Questo genere di obiettivi gli faranno conquistare solo ciò che il contesto, la società, i compromessi fatti, gli consentiranno di ottenere.
Gli obiettivi che si raggiungono in questo modo sono spesso un’illusione, un mero palliativo per sentire di meno il disagio esistenziale. Si tratta di traguardi che migliorano dei settori specifici: economia, professione, svago, relazioni affettive, salute, crescita personale, etc. Nulla di male ovviamente a raggiungerli. Ma deve essere chiaro che questo tipo di attività non va confusa con il percorso qui proposto.
La Destinoterapia ha come fattore prioritario il ritrovamento, l’accettazione e la messa in atto del proprio Destino Ideale. Si tratta cioè di onorare la vocazione originaria e unica presente in ogni essere umano. Motivo per il quale, tutti i traguardi, le tappe che una persona conquista, partendo da tale presupposto, sono esclusivamente discendenti e subordinati a tale vocazione. Sono dei passaggi, degli step che gradualmente la realizzano. E non appagamento frazionato e palliativo.

In altre sostanze, ad esempio, se io svolgo un ciclo di coaching tradizionale sugli obiettivi, posso identificare delle mete e posso tranquillamente raggiungerle. Poi, però, se successivamente mi approccio alla Destinoterapia, se decido di seguire il suo percorso, potrei ritrovarmi a desiderare cose completamente diverse da quelle precedentemente ottenute e che, fino a questo punto, mi sembravano prioritarie.
Destnoterapia quindi non è raggiungimento degli obiettivi (grazie ai quali mi illudo di diventare felice), ma è accettazione e messa in atto del Talento Specifico , della Chiamata. Ovviamente anche per fare questo ci sono delle tappe progressive ( che potrebbero richiamare alla mente il concetto di obiettivi), ma sono tutte concatenate, tutte finalizzate allo stesso scopo, tutte ispirate a Divenire Chi Sono e a smettere di essere quello che il mondo mi ha concesso di essere fino ad ora.
Non è un metodo di automotivazione
Esistono molte tecniche che aiutano l’individuo ad automotivarsi e a credere di più in se stesso. Sono sicuramente molto utili. Qui però dobbiamo specificare che la Destinoterapia non va confusa con questo genere di approccio.
La Destinoterapia aiuta il soggetto a ritornare sulla strada maestra, ad accettare di essere quello che è, di fare quello che è nato per fare. E quando questo accade, il soggetto non ha più bisogno di tecniche supplementari che lo motivino, o che lo incoraggino. Questo perché, chi agisce per realizzare il proprio destino è sempre e automaticamente al massimo dell’entusiasmo e dell’energia. Sente di stare facendo la cosa giusta, l’unica veramente giusta per sé. Quindi è supportato da una naturale e spontanea determinazione.
La Destinoterapia non ti insegna come motivarti, ti riporta sulla strada giusta, e da lì in avanti la motivazione diventa un fattore spontaneo, endogeno e costante.


Non é Psicanalisi
Il passato, le esperienze vissute nell’infanzia soprattutto, i traumi subiti per relazioni disfunzionali con genitori, fratelli e parenti sono fattori che la Destinoterapia non prende in alcuna considerazione. Al contrario dell’idea psicanalitica, per la quale sei come sei per colpa di quello che ti è successo in passato, la Destinoterapia dice che sei come devi essere, e sei così perché c’è un codice unico e irripetibile all’interno della tua anima.
Il nostro metodo pensa che il passato e i traumi non ti hanno fatto diventare quello che sei. Ognuno di noi, da bambino, sente chiaramente la sua chiamata. Poi succedono cose, si vivono relazioni affettive con padri, madri, fratelli, parenti, che fanno parte del disegno, o per spronare, o per frenare, il nostro viaggio verso chi siamo.
A tal proposito Crhistian Bobin ha scritto:
“Ciascuno di noi nasce con un compito solitario da svolgere e coloro che incontra lo aiutano a compierlo oppure glielo rendono ancora più difficile: sfortunato colui che non sa distinguere gli uni dagli altri”.
In sostanza:
Noi siamo già da prima chi siamo. E non siamo per nulla la conseguenza della nostra infanzia e delle nostre esperienze in quel periodo. Siamo un progetto che si deve compiere.
Per il nostro metodo è quindi inutile e non produttivo esplorare e interrogare l’infanzia, al fine di ‘riparare’ la nostra identità. Per il nostro metodo tutto quello che è successo ce lo siamo scelti, e faceva già parte del disegno complessivo.
Non è una pseudo religione
La Destinoterapia è un percorso che si può seguire a prescindere dall’essere o meno religiosi. L’approccio del nostro metodo è improntato:
- sulla consapevolezza,
- sull’analisi e la messa in pratica di nuovi comportamenti,
- sullo sviluppo di doti quali il coraggio e la determinazione di diventare chi si è, sull’esplorazione del proprio lato in ombra.
Ovviamente c’è largo spazio anche per la dimensione spirituale. Tuttavia ogni persona potrà liberamente scegliere se e come muoversi in questo spazio.
Però sia chiaro che in alcun modo si deve pensare a questo metodo come ad una sorta di insegnamento religioso.
Non siamo e non vogliamo assolutamente diventare una nuova setta o una nuova chiesa.
L’unica fede che bisogna avere per seguire il nostro metodo è quella nell’esistenza di un Destino Ideale e di una Chiamata.

QUINDI DI COSA SI TRATTA?
Si tratta di prendere una persona che arriverà da noi in preda ad un disagio ( ansia, depressione, disturbi psicosomatici, malattie autoimmuni o di altro genere) o ad una crisi ( professionale, sentimentale, economica, o globale) e di aiutarla a spostarsi di livello.
La condurremo sul piano della sua Chiamata.
Con tecniche specifiche e mirate, frutto di 30 anni di studi e ricerche, l’aiuteremo ad estrarre il succo dal disagio e/o dalla crisi. Insieme capiremo il messaggio nascosto in quel malessere. Le trasmetteremo le conoscenze per comprendere il linguaggio, i segnali e i modi che il suo corpo, la sua mente e la sua anima usano per comunicare con lei.
Le strategie messe a punto sono state predisposte per supportare un processo che accadrà dentro e fuori la persona in questione.
Lo scopo del Destinoterapeuta è quello di coadiuvare in primo luogo la presa di consapevolezza , e successivamente l’accettazione e la messa in viaggio della persona verso la propria specifica meta esistenziale.
Ovviamente tutto sarà calato nella realtà. Non siamo per gli stravolgimenti radicali e irrazionali delle vite.
Prima di tutto si cercherà di capire se la nuova vita che si desidera può in qualche modo essere una evoluzione di quella attuale, un upgrade non traumatico.
Oppure si cercherà di accompagnare il soggetto da una condizione attuale che gli crea disagio ad una condizione nuova e totalmente differente facendolo passare per step graduali, così da evitare traumi e rischi eccessivi.
Soprattutto eviteremo di fomentare false illusioni, fanatismi, o ambizioni irreali e irrealizzabili in base al punto di partenza del soggetto. Insomma, se arriva un robusto sessantenne, impiegato comunale, che tra tre anni andrebbe in pensione, e ci dice che il suo vero destino è quello di diventare un ballerino classico della Scala di Milano, e che vuole immediatamente licenziarsi per seguire il suo sogno, faremo di tutto per fargli cambiare idea.

E magari lo aiuteremo a rivedere il suo sogno, dopo aver indossato gli occhiali della concretezza e della praticità. Una scuola di danza da seguire fuori dall’orario di lavoro e l’ambizione di ballare in spettacoli di una certa qualità potrebbe essere una possibile soluzione alternativa.
Questo per dire che Destinoterapia non è sinonimo di tutto è possibile. Tuttavia, in una forma o nell’altra, si può sempre e comunque realizzare la propria vocazione. Naturalmente, a volte, questo capiterà in modi diversi , meno ‘appariscenti e radicali’ rispetto a come ce lo siamo immaginati.
