Disagio esistenziale: i tre gradi di questo malessere

 In Disagio

Se sei sul cammino che ti porterà a divenire chi sei, la prima fase in cui ti imbatterai è quella del disagio esistenziale .

Ora, è chiaro che ogni persona è soggetta a malessere. Tutti noi possiamo avere un periodo di ansia, stress, oppure possiamo avere disturbi di diversi generi più o meno gravi a seconda dei casi.
Tutte queste cose rientrano nel concetto di disagio, ma sono discontinui.

Esiste invece, ed è il nostro caso, un momento in cui il Disagio diventa continuo.
E’ questa la prima fase del divenire se stessi. Per disagio continuo si vuole intendere una condizione nella quale uno o più disturbi, disfunzioni, deficit affliggono la persona senza sosta. Magari prima c’è una certa manifestazione di malessere ( ad esempio l’insonnia). Poi questa lascia il posto alla Gastrite o a forti emicranie. Subito dopo potrebbe arrivare l’ansia, e così via. Insomma, non c’è pausa. Il disagio, in una o più forme è costante. In alcuni casi il Disagio è più clemente (si fa per dire), manifestandosi con un solo disturbo, o se non altro con un disturbo per volta. In altri casi è più cattivo, e sottopone la persona, contemporaneamente a disturbi multipli ( ad esempio un individuo può soffrire al contempo di ansia, insonnia, gastrite, oppure può essere colpito da depressione, psoriasi, dolori alla schiena , etc)
Chi si trova in questa fase è quasi del tutto ignorante del percorso che lo aspetta. In realtà, dentro di sé, esiste la verità. Il soggetto, una tantum, avverte il collegamento tra le sue sofferenze e la mancanza di chiarezza sul proprio scopo esistenziale, però si tratta di episodi discontinui, disaggregati tra loro. E questo non basta a fornirgli una visione chiara di cosa deve fare per sentirsi finalmente appagato. La durata e la frequenza di questi episodi Dipendono dal grado di ‘stagionatura del disagio. Si va da pochi secondi a poche ore. Ma questo lo approfondiremo tra poco quando analizzeremo tali gradi.
Esistono delle caratteristiche generali che vengono condivise da chiunque si trova in questa fase.
In primis la persona si preoccupa del perchè proprio lei ha questo disagio. La sua domanda è “ Perchè a me?”
Inoltre, anche quando saltuariamente arrivano delle sensazioni di vuoto e di mancanza, la persona non le considera,perchè è troppo concentrata è nel risolvere i sintomi. In questo stadio l’energia del soggetto viene spesa tutta o quasi tutta nel contrastare il malessere. Niente, o quasi niente, è speso per indagare il vuoto e per riempirlo con un Senso.
Inoltre, la persona tende a focalizzarsi sul senso di sfortuna, di sventura. Si sente una povera vittima della sfortuna, di un corpo o una mente fragile, di un ambiente ostile, di esperienze negative, etc.

In sintesi, per la persona nel disagio tutto il male è la conseguenza di fattori esterni: ambiente sfavorevole, elementi patogeni che indeboliscono un corpo e una mente magari non abbastanza forti da respingerli, persone negative, situazioni e disgrazie, sfortuna.

Ovviamente, come accennato poche righe più sopra, all’interno di questa prima fase ci sono diversi gradi. Esploriamo adesso, per ognuno, le caratteristiche peculiari.

Grado Iniziale: Stand By evolutivo

Qui troviamo quelli che sembrano addirittura privi di ogni malessere. Sono persone che non amano interrogare se stesse o esplorare le parti profonde della propria mente e della propria anima Appaiono come persone apparentemente a posto. Possono addirittura sembrare entusiaste della propria vita. In fondo, spesso ci credono davvero. Pensano davvero stare bene. In verità questi soggetti non stanno affatto bene. In verità si tratta di persone ibernate, come in stand by evolutivo.Per credersi felici gli basta qualche reality, qualche gossip, un po’ di calcio o di motociclismo in tv, gli basta sentire qualche personaggio famoso che gli detta regole di vita banali e consumistiche, si accontentando mangiare, dormire, fare sesso e avere sempre un bel divano sul quale spiaccicarsi. In questo modo, puntando a queste cose, prendono le distanze dal vuoto interiore, o meglio si anestetizzano al suo richiamo, e vanno avanti come degli zombie. Alcuni sono solo amebe. Ma altri sembrano dei vincenti-In una discreta percentuale dei casi fuggono all’horror vacui accaparrando beni materiali, comfort, piaceri meramente sensoriali, ricchezza, riconoscimenti sociali e professionali, potere e fama. E invece, purtroppo, sono esseri semi addormentati. Agiscono in automatico. Gli è stato detto che è giusto fare certe cose, e le fanno. Niente di meno e purtroppo neppure niente di più. Possono effettivamente sembrare persone libere dal disagio. E lo sembrano perché hanno come rimosso le domande essenziali dalla loro coscienza. Però pure loro, ogni tanto, magari mentre dormono e sognano, devono fare i conti con il malessere che deriva dal non avere uno scopo esistenziale. Poi però si svegliano e dimenticano tutto. In questo sono molto abili.

Grado Intermedio: Insoddisfazione embrionale

“L’insoddisfazione è il primo passo nel progresso di un uomo o di una nazione.”
Oscar Wilde

Subito dopo il grado primordiale, ossia quello delle coscienze annichilite, esiste un grado intermedio.
A questo livello, seppure non si avverte chiaramente la mancanza del senso della propria vita, anche se non si percepisce ancora il bisogno di scoprire e onorare la propria chiamata esistenziale. si percepisce comunque un fremito, una irrequietezza che possiamo definire una insoddisfazione embrionale.
La sensazione di una mancanza è indistinta e sporadica. Non è la sensazione prevalente, per nulla.
Quello che prevale è il malessere psicologico sotto forma di stress, ansia o depressione lieve. In alternativa o in aggiunta a questi disturbi si possono affacciare anche problemi di ordine fisico, che colpiscono l’apparato digerente, i muscoli, la pelle. Avremo soggetti sempre tesi e col mal di stomaco. Poi ci saranno quelli con la psoriasi e con la colite, che tenderanno ad un umore cupo o melanconico. Così come potranno esserci casi di ansia accompagnati da tachicardia, crampi o infiammazioni muscolari, fastidiose contratture. Il sonno in molti potrebbe essere meno ristoratore, perchè disseminato da momenti in cui, con la scusa del sogno, il vuoto si fa sentire e il Destino si palesa, chiedendo di essere compiuto. Esistono quelli che si butteranno sul cibo, sull’alcol o che cadranno in altre dipendenze.

Grado Avanzato: Insoddisfazione matura
Qui il disagio è costante. L’insoddisfazione da embrionale passa a matura.
Aumentano i momenti in cui, anche al di fuori della sfera onirica o semicosciente. la persona intuisce che, oltre ai problemi reali, ai disturbi psichici e fisici, esiste un problema di altra natura. Occasionalmente avverte che gli manca qualcosa di immateriale, di non ottenibile col denaro, col carisma o col potere, ma non capisce cosa. E’ una sensazione ancora indistinta. E dura poco.

A livello interiore, una voce flebile forse gli sussurra qualcosa. Ma probabilmente sono ancora molto abili nel sopprimere questi pungolamenti. Dico ‘ancora’ perché ovviamente si spera che anche loro, prima o poi, passeranno a un livello superiore di maturità interiore e arriveranno ad affrontare l’insoddisfazione nella maniera giusta, sfruttandola per conquistare una vita piena e vera.
Qui possono manifestarsi stress più forti, attacchi di panico, fobie, depressioni importanti. Oltre ai disturbi funzionali come il bruciore di stomaco e un colon irritabile, possono giungere problemi organici ed endocrini: gastriti, coliti più o meno gravi, infiammazioni di vario genere, alcuni tipi di infezioni, etc. Più ci si attarda nella fase del Disagio avanzato, invece di passare allo stadio successivo della crisi, e più disturbi e malattie possono rubare spazio e qualità all’esistenza.

La persona che si trova nella fase del disagio si affida alla destinoterapia?
Qualcuno potrebbe farsi questa domanda legittima. Ecco la risposta.
La persona nel grado intermedio molto raramente. Magari costretta da un conoscente o un parente più illuminato. O perché vuole risolvere un disturbo psicologico e gironzolando su internet trova questo metodo e fissa un appuntamento tanto per provarne una nuova.
La persona nel grado avanzato del disagio può seguire questa terapia per gli stessi motivi, ma anche perché questo essere umano abbiamo detto che ogni tanto intuisce che deve trovare altro, qualcosa di più profondo e che lo trascende. Ed in uno di questi rari momenti di semi-consapevolezza decide di sperimentare il nostro metodo.

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